L’acqua, una risorsa importantissima
Ormai tutti sappiamo che l’acqua si differenzia considerevolmente per le sue caratteristiche chimico-fisiche. E poiché è una risorsa importantissima per il nostro organismo, è nostro dovere sceglierla con grande oculatezza e adatta alle proprie necessità. Le fonti idriche si possono suddividere in due grandi categorie: le acque minerali e le acque potabili.
Come distinguere i vari tipi di acque
Ma come possiamo districarci nella scelta delle acque più adatte per i bambini?
In caso di uso di acqua potabile non dovremo scegliere niente, perché la utilizzeremo così come viene erogata dal nostro acquedotto, con le caratteristiche del comune di appartenenza. In questo caso però dobbiamo porre attenzione a questo fattore: l’acqua dell’acquedotto è potabile fino al contatore, il comune non è responsabile di ciò che avviene dopo il passaggio nelle nostre tubazioni o nei nostri depositi di accumulo. E’ consigliabile pertanto periodicamente un’analisi batteriologica e chimico-fisica per verificare la sua potabilità prelevando un campione presso la nostra abitazione e portandolo in laboratorio accreditato.
La scelta più attenta riguarderà invece le acque minerali: non esistono acque migliori o peggiori, ma acque diverse e nostro dovere è quello di leggere attentamente l’etichetta per scegliere quella che si adatta meglio alle nostre necessità. Ad esempio per la diluizione delle formule latte in polvere utilizzare acque minimamente mineralizzate o oligominerali; le acque minerali possono essere assunte invece nella giornata come fonte di idratazione, soprattutto se in corso di episodio febbrile o gastroenterite; l’acqua calcica risulta protettiva per le ossa e per i denti e può essere indicata nei bambini per aumentare l’assunzione di calcio soprattutto se sono seguiti regimi alimentari particolari, privi o a ridotto apporto di latte e derivati (per scelta o per patologia, es allergia alle proteine del latte); l’acqua fluorata può essere utile a prevenire le carie nei denti dei bambini.
Acqua e gravidanza
L’acqua rappresenta il 55%-65% del peso corporeo e dev’essere introdotta dall’esterno perché l’organismo non è in grado di produrla in modo autonomo. Il fabbisogno di acqua può essere calcolato in base al consumo nutrizionale: in linea di massima per ogni caloria consumata è necessario introdurre 1-1.5 ml di acqua. Quindi in gravidanza il consumo di acqua deve essere aumentato delle 300-400 calorie necessarie in più. Semplificando, bere 8-10 bicchieri di acqua al giorno in gravidanza è sufficiente per soddisfare le necessità dell’organismo. Con l’acqua inoltre, è possibile introdurre nell’organismo anche importanti micronutrienti come calcio e fluoro. Bere adeguate quantità di acqua in gravidanza è utile non solo per soddisfare le esigenze metaboliche di mamma e feto, ma anche per alleviare la stitichezza, tipica della gestazione, e per il mantenimento di un adeguato volume del sangue, essenziale per fronteggiare la perdita ematica del parto. In gravidanza è preferibile bere acqua o spremute naturali, evitando il consumo di bevande zuccherate o energetiche.
Nella donna che allatta la raccomandazione è di bere almeno un bicchiere d’acqua ai pasti e ad ogni poppata. Tenendo però presente che bere tanta acqua non aumenta la quantità di latte prodotta.
Ci sono alcuni accorgimenti che possono essere utili (sia per i grandi sia per i piccini) per bere meglio.
Come puoi bere meglio?