L’idratazione
È risaputo che l’acqua è il principale costituente dell’organismo umano: rappresenta il 55 e il 60% circa del peso corporeo di una donna e di un uomo normopeso. Quello che non tutti forse sanno è che il fabbisogno idrico giornaliero è influenzato da diversi fattori come ad esempio l’età, il sesso, la composizione della dieta, la stagione, il livello di attività fisica.
L’acqua disponibile al nostro organismo deriva:
per il 20-30% circa dagli alimenti che consumiamo (tutti gli alimenti contengono quantità variabili di acqua ad eccezione dello zucchero e dell’olio) percentuale che puòessere maggiore nel caso di diete ricche di frutta e verdura
per il 70-80% da ciò che beviamo.
Tutte le cellule del nostro organismo necessitano di acqua per esplicare le loro funzioni vitali: l’acqua è il componente principale dei fluidi corporei come il sangue, che trasporta nutrienti e ossigeno alle cellule e rimuove i prodotti di rifiuto; prende parte in generale a tutti i processi metabolici del nostro organismo; regola il volume cellulare, la temperatura corporea ed è indispensabile per la digestione. Inoltre, agisce come “lubrificante” e ha funzioni di ammortizzatore nelle articolazioni e nei tessuti e mantiene elastiche e compatte la pelle e le mucose. Dato che in pratica non vi è alcun sistema all’ interno dell’organismo che non dipenda direttamente dall’acqua, è facile intuire che mantenere un giusto equilibrio del nostro “bilancio idrico” è fondamentale per conservare un buono stato di salute nel breve, medio e lungo termine.
Quando l’organismo è in deficit di acqua subentrano due meccanismi di compensazione:
il meccanismo della sete (che regola la quantità di acqua da ingerire)
il riassorbimento dell’acqua nei reni (che regola la quantità di acqua eliminata con le urine).
Non bisognerebbe arrivare ad avvertire i sintomi della sete, in quanto cioè un segnale che la perdita d’acqua potrebbe avere già provocato i primi effetti negativi. La disidratazione puo’ presentarsi con diversi sintomi che vanno dalla secchezza delle fauci a quella della pelle e delle mucose. Inoltre, si può verificare una riduzione della diuresi, senso di affaticamento, mal di testa, crampi muscolari, perdita di appetito, apatia.
Non bisogna mai arrivare a livelli di disidratazione ancora più alti, tali da far subentrare sintomi più gravi che possono arrivare anche a metter in pericolo la vita.
Il corpo di un bambino, il cui peso corporeo nei primi mesi può essere costituito da acqua fino al 75%, nella delicata fase della crescita, deve bilanciare adeguatamente introduzione e perdita di acqua.
Nelle prime fasi della vita, l’organismo è più vulnerabile agli squilibri dei fluidi e degli elettroliti, pertanto il rischio di incorrere nella disidratazione è molto più elevato che non nell’adulto. In questo periodo, infatti, l’organismo necessita di importanti fattori nutrizionali e l’acqua, è il veicolo più importante per trasportare le sostanze nutritive in tutte le cellule dell’organismo.
E’ molto difficile stabilire un valore univoco per quantificare il corretto consumo di acqua nei bambini. Tuttavia, da recenti studi sul bilancio idrico risulta che l’ingestione di acqua raddoppia dal primo al sesto mese di vita e raddoppia anche tra il sesto ed il dodicesimo mese.
Di seguito si indica la quantità di acqua adeguata che mediamente ogni giorno deve essere introdotta nei vari periodi della crescita:
- Adulti: 2000 ml/giorno per le femmine e 2500 ml/giorno per i maschi.
- In gravidanza: 2350 ml/giorno
- Durante l’allattamento al seno: 2700 ml/giorno (se allattamento esclusivo) per compensare le perdite dovute alla produzione di latte
Importante è considerare che tutti questi dati vengono influenzati dall’esercizio fisico, attività fondamentale per un buono sviluppo. In caso di attività fisica l’introduzione di acqua può addirittura raddoppiare.