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PreparaTI alla gravidanza

La prima cosa da fare quando si pensa di mettere in cantiere una gravidanza è iniziare l’integrazione con acido folico. L’acido folico è una vitamina del gruppo B che non viene prodotta dall’organismo ma deve essere assunta con gli alimenti. E’ contenuto nelle verdure a foglia verde, come broccoli, spinaci e asparagi, nei legumi, come ceci e fagioli, la frutta secca e alcuni frutti, come arance e fragole e nelle frattaglie. Tuttavia, pur trovandosi in abbondanza negli alimenti, le verdure fresche possono perdere fino al 70% del contenuto in folati entro tre giorni di conservazione e fino al 95% viene perso se le verdure vengono cotte. Ecco perché è necessario assumere integratori – in accordo con il proprio specialista – che vengono assorbiti dall’intestino pressoché totalmente e assicurano quindi una concentrazione ottimale. Ma perché l’acido folico è così importante? Perché è un componente fondamentale di alcuni processi metabolici fondamentali per il corretto sviluppo del sistema nervoso centrale del nascituro. Numerosissimi studi scientifici hanno infatti dimostrato da un lato che la concentrazione di folati nei globuli rossi delle madri di bambini nati con difetti di chiusura del tubo neurale è bassa e che, al contrario, la supplementazione in gravidanza ha un effetto protettivo di circa 7 volte. Inoltre, è stato dimostrato che l’integrazione con acido folico riduce l’incidenza anche dei difetti cardiaci congeniti e della labiopalatoschisi (malformazione congenita che consiste in una fissurazione del labbro – comunemente detta labbro leporino – e/o del palato), oltre ad avere un effetto benefico sulla crescita del feto. È fondamentale iniziare la supplementazione prima del concepimento: il tubo neurale del bambino infatti si forma molto precocemente, e in questo modo, non si rischia di iniziare quando i giochi sono già fatti. La raccomandazione è di assumere 600 mcg di acido folico al giorno, da qualunque fonte, quindi almeno 400 mcg da supplementi specifici. L’integrazione va proseguita per tutto il primo trimestre di gravidanza.

Network Italiano promozione acido folico per la prevenzione primaria di difetti congeniti: http://www.iss.it/cnmr

Altra cosa importante è effettuare una visita ginecologica per valutare se ci siano problemi di salute, magari misconosciuti, che possono avere un effetto negativo sulla gravidanza (ad esempio diabete ed ipertensione che non sempre si presentano con segni o sintomi evidenti); questa sarà anche l’occasione per sottoporsi agli esami che valutano lo stato immunologico rispetto alle principali malattie infettive a trasmissione verticale materno fetale. In questo modo, se gli esami mostreranno che non si è immuni ci si potrà vaccinare [come per rosolia e varicella], si potranno adottare precocemente le misure preventive [come per la Toxoplasmosi ed il citomegalovirus], si potranno iniziare accertamenti e trattamenti appropriati [come per l’HIV].

NICE, Antenatal care, Clinical guideline 62, December 2014

GU Repubblica Italiana 18 marzo 2017, Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislative 30 dicembre 1992, n 502

Durante questa visita si riceveranno inoltre indicazioni riguardo a stili di vita che potrebbero avere un effetto negativo sulla gravidanza. Infatti, sospendere abusi di alcol, fumo o droghe prima del concepimento è fondamentale e sufficiente perché l’effetto di queste sostanze non si manifesti in gravidanza.

NICE, Antenatal care, Clinical guideline 62, December 2014

Lo stesso vale per il sovrappeso/l’obesità. Calcolare il proprio indice di massa corporea è semplicissimo: basta dividere il peso in chilogrammi per l’altezza in metri al quadrato. Ebbene, se questo valore è superiore a 25 kg/m2, possiamo definirci sovrappeso, se superiore a 30, obese. In questi casi la gravidanza può essere interessata da una serie di complicazioni, come il diabete gestazionale, l’ipertensione, problemi al parto; ma non solo, i nati da madri obese corrono il rischio di diventare a loro volta obesi e di sviluppare successivamente malattie come diabete e  sindrome metabolica. E questo tanto più, quanto più elevato è stato l’aumento di peso della mamma durante la gravidanza. È evidente quindi come, in questo caso, un intervento nutrizionale precoce sia importante da un lato per raggiungere il proprio peso ideale attraverso una modificazione delle abitudini alimentari e dall’altro per acquisire quelle che saranno abitudini salutari anche durante la gravidanza; inoltre, iniziare o intensificare un programma di attività fisica complementare non solo aiuterà a raggiungere l’obiettivo ma, ancora una volta, si rivelerà un toccasana per un buon decorso della gravidanza.

Fonti
ACOG, Obesity in pregnancy, Practice Bulletin n 156, December 2015
ACOG, Physical activity and exercise during pregnancy and the post partum period, Committee Opinion n 650, December 2015, reaffirmed in 2017